Scopriamo la versatilità in uso agricolo di questa fantastica materia prima.
Prima di tutto, cos’è la zeolite?
Il nome “zeolite” deriva dal greco e significa “pietra che bolle”: sono rocce in grado di rilasciare acqua quando vengono riscaldate. Le rocce composte da questo minerale rientrano nella famiglia delle zeolititi.
La zeolite al microscopio (caratteristiche chimico-fisiche)
La zeolite ha una struttura fatta di cavità interconnesse occupate da grandi cationi metallici (ioni caricati positivamente) e molecole d’acqua. La struttura molecolare tetraedrica tridimensionale presenta delle cavità con dimensioni di 4 micron, che assieme all’estensione dell’area superficiale, rende in particolar modo la zeolite clinoptilolite capace di assorbire ioni e molecole rilasciandole poi gradualmente. La facilità di movimento sia degli ioni che dell’acqua all’interno della struttura è alla base dell’alto livello di scambio cationico e del processo di disidratazione reversibile. Tale comportamento permette di ridurre i quantitativi di nutrienti e dei fattori di crescita, solitamente utilizzati nelle formulazioni dei prodotti. (immagine tetraedro)
Ma perché credere così tanto in questo materiale?
Perché la zeolite è un materiale innovativo che, come il tradizionale Caolino, svolge un’azione importante per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile.
La zeolite aiuta la pianta da due punti di vista: quello fisiologico e quello biologico.
A noi (anzi ad essere sinceri al nostro Agronomo Francesca – ndr) piace immaginare la Zeolite come una bolla che protegge tutta la pianta dalle radici al fiore: aiuta nella gestione idrica per l’eccesso o la carenza di acqua, sostiene la pianta, la protegge dagli stress biotici e abiotici e dagli attacchi fungini.
Come abbiamo già detto la zeolite è un minerale di origine vulcanica, naturale e negli ultimi anni sta trovando largo impiego in ambito agricolo grazie alle molte e importanti proprietà fisiche e chimiche che la rendono ottima per diversi utilizzi.
La zeolite è in grado di migliorare le difese naturali delle piante, al fine di contrastare funghi e parassiti e può trovare impiego come corroborante o come ammendante.
Vediamone di seguito caratteristiche, differenze ed utilizzi.
La zeolite trova largo utilizzo come ammendante distribuito direttamente nel terreno per migliorarne le condizioni chimiche e fisiche; in particolare migliora la struttura del terreno rendendo più efficace le concimazioni e l’irrigazione.
La zeolite clinoptilolite come ammandante agricolo (link a ZeO.BiT) è autorizzata in agricoltura biologica, (zeolite clinoptilolite 100% di origine naturale).
La zeolite non è un prodotto che mira al semplice incremento produttivo ma bensì alla creazione e al mantenimento di una pianta sana che produrrà con frutti migliori in termini quanti/qualitativi.
La zeolite non è trattata né arricchita chimicamente e grazie alle sue proprietà migliora la struttura del terreno e la disponibilità dei nutrienti al suo interno. È un prodotto ideale per l’utilizzo in pieno campo, in serra e nei vivai ed è utilizzabile su tutte le colture durante l’intero ciclo stagionale.
La zeolite permane nel suolo, favorendo l’assorbimento, la disponibilità e la mobilità dei minerali presenti nel terreno, riducendo la quantità e la frequenza necessaria delle concimazioni, non andando ad interferire con i concimi NPK.
Assorbe cationi come quelli di ammonio, potassio, calcio, magnesio, rame per poi rilasciarli in modo graduale ogni volta che la fonte di nutrimento diminuisce.
A differenza di altre sostanze che modificano il suolo, la zeolite non si decompone nel tempo, ma rimane nel suolo per migliorare la ritenzione dei nutrienti.
Il momento più adatto per ammendare la zeolite granulare al terreno è prima di un lungo ciclo di coltivazione; l’utilizzo della zeolite andrà ad apportare molti benefici importanti che saranno tradotti in una maggiore produzione e un miglioramento qualitativo dei prodotti, vediamo come:
Come e quando usare la zeolite nel terreno
Trattamenti con apposita attrezzatura per la distribuzione alla dose di 500-1000 kg/ha/anno di prodotto a secondo delle colture anche con applicazioni frazionate nel corso della stagione.
Per i substrati di coltivazione in vaso 1 – 3 kg ogni 50 – 710 l di substrato
Lo sapevi che…
Come utilizzare la zeolite micronizzata
Non dimenticare
Il volume di applicazione per ettaro varia a seconda della densità fogliare della coltura e deve essere tale da creare un film protettivo uniforme sulla superficie delle foglie e sui frutti. I trattamenti devono precedere la comparsa dell’insorgere dell’emergenza e, se necessario, si ripetono prima che si attenui l’azione del trattamento precedente.
Coltura per coltura
Sempre in post-raccolta, studi effettuati hanno mostrato un’efficacia della zeolite sul controllo di Aspergillus flavus. L’impiego di zeolite, contenente ioni d’argento, applicata durante la fase di ceratura degli agrumi inibisce anche la muffa verde degli agrumi (Penicillium digitatum Sacc.,)